Oggi su Corriere.it - L’istituto dove l’arte diventa moda


Al Caterina da Siena gli studenti hanno realizzato 60 capi. Sfilata alla Fashion week. Per la prima volta aperto al quartiere il progetto di alternanza scuola lavoro

Nelle aule dell’istituto Caterina da Siena si lavora a ritmi serrati. Manca una decina di giorni alla sfilata e le aule affacciate su viale Lombardia sono ingombre di manichini, stoffe, abiti da rifinire che fanno da specchio al quartiere. Perché gli studenti-stilisti hanno preso ispirazione anche dalle bellezze del Municipio 3 per creare la collezione: i murales dell’Ortica e le opere d’arte della casa Boschi-Di Stefano. Naturale che sia la casa museo di via Giorgio Jan ad ospitare, il prossimo 21 febbraio, le modelle che indosseranno i 60 capi immaginati, disegnati e realizzati dai ragazzi. «Un progetto che rientra nel percorso di alternanza scuola-lavoro» spiega la dirigente dell’istituto di moda e grafica, Antonella Maria Benedetta Cutro. Di solito la sfilata si tiene a giugno e all’interno della scuola. Per quest’edizione invece, gli insegnanti hanno deciso di rilanciare e di aprirsi al quartiere. «Un dialogo con il territorio e un’occasione per rivalutare la casa-museo».

Lo spazio è stato inaugurato nel 2003 e al secondo piano offre al pubblico circa trecento opere, mentre sono duemila quelle raccolte dai coniugi Antonio e Marieda Boschi Di Stefano, che abitavano nel palazzo. Nel 1974 la loro collezione d’arte del XX secolo è stata ceduta al Comune. Parte dell’edificio invece è stato acquistato da Palazzo Marino, che pensa di venderne il terzo piano, magari a un mecenate. Ora è in uso temporaneo al Municipio 3 e difeso da un comitato che chiede di usarlo per esporre altri dipinti. L’evento del 21 febbraio è occasione per rivalutare quei locali contesi. «Siamo stati a visitare la casa - racconta la docente Cristina Di Lenge - e anche i murales dell’Ortica. I ragazzi hanno scattato fotografie e rielaborato immagini e colori per creare i capi». Le ceramiche e i tavoli preziosi diventano fantasia per una sciarpa, i quadri «coi tagli» di Lucio Fontana vengono riprodotti con squarci nella stoffa, il blu di alcuni quadri si riversa in un lungo abito da sera. Mentre i graffiti sui muri dell’Ortica vengono reinterpretati e stampati su mini abiti e bluse. Le stesse tonalità e le opere di street art si trasformeranno anche in proiezioni. «Nella sfilata abbiamo coinvolto le classi di grafica multimediale - dice la preside - che si occuperanno di accompagnare la sfilata con una serie di immagini». La stampa sulle stoffe è stata affidata alla sezione di tecnico moda. In tutto sono otto le classi coinvolte nell’appuntamento, che cade nella settimana della moda: tre quinte, tre quarte, due terze. La collaborazione si allarga oltre i confini dell’istituto: il trucco e le acconciature delle modelle sono affidate a docenti e allievi di una scuola specializzata, che ieri erano al Caterina da Siena per prendere accordi.

«Lavoriamo da dicembre -spiega la professoressa Di Lenge -, i ragazzi ora stanno realizzando i modelli disegnati». Oltre alle opere d’arte del Municipio 3, corpetti e gonne riflettono le tendenze della moda primavera-estate 2019. «Il mio vestito è etnico - racconta Laura Barone, 18 anni, mentre infila perline per realizzare delle frange da applicare all’abito -, con colori che richiamano la terra, dal marrone all’arancione. La parte che preferisco del lavoro? La creazione del modello». Sulla stessa linea i vestiti di Elisabetta Minoglia e Giorgia Simioli. Molto animalier , indumenti sportivi che si alternano ad altri eleganti, un paio di pellicce «fuori stagione». L’associazione pellicciai, che tiene un laboratorio nell’istituto, le ha donate agli studenti. Loro le hanno modificate e utilizzate. Negli ultimi giorni a disposizione prima dell’evento le ore di lezione sono quasi tutte dedicate ai preparativi, tra spalline da cucire e dettagli da applicare. «Le modelle sfileranno al terzo piano, tra installazioni teatrali e le proiezioni dei compagni - spiega la preside -, alcune scenderanno anche al secondo piano, in mezzo alle opere d’arte». Per il Municipio 3 l’appuntamento è occasione per festeggiare i 28.247 visitatori alla Casa Boschi-Di Stefano nel 2018, 3.500 in più dell’anno precedente. L’evento «s’inserisce a pieno titolo nel progetto di valorizzazione del terzo piano del museo, che cresce anche con il contributo di ragazze e ragazzi - spiega l’assessore alla Cultura di zona, Luca Costamagna -. Uno splendido esempio di collaborazione tra istituzioni».

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