Con Calcutta, per sparigliare le carte


È partito da outsider, ma è subito diventato un artista di culto. Calcutta, nome d’arte del ventinovenne Edoardo D’Erme, si è esibito lo scorso 20 Marzo al Politecnico di Milano in un concerto rivolto agli universitari abbonati a “Spotify”. Tra loro c’era anche Matteo Fierro della IV BG, attirato lì dallo stile trasandato del cantante di Latina e dai suoi testi malinconici, che raccontano di amori perduti. Durante l’esibizione, sono venute fuori tutte le caratteristiche capaci di rendere Calcutta un fenomeno irresistibile, per il suo magnetismo fuori dagli schemi del music business. Bocche cucite, però, nonostante le insistenze del nostro inviato dal “Caterina da Siena”, sul titolo del nuovo disco, in uscita a maggio. In alcune reti sociali virtuali qualche piccolo indizio sul nome è stato lasciato: potrebbe chiamarsi “Pensavo peggio”? Chissà, magari sarebbe una definizione reale della perenne situazione italiana…