
La nostra Costituzione, promulgata al termine della seconda guerra mondiale, è antifascista. Lo è perché lo stato repubblicano è nato dalla lotta spontanea di migliaia di uomini e donne contro il nazifascismo e con il preciso intento di impedire qualsiasi ritorno ad un regime antidemocratico. Il fascismo storico, che i seguaci di ForzaNuova e Lotta studentesca ammirano e commemorano, ostentandone slogan gestualità e simboli, è stato responsabile di venti anni di dittatura, delle leggi antisemite, dello sterminio di etiopi e libici nelle guerre colonialiste, di una guerra mondiale con centinaia di migliaia di morti contando solo le vittime italiane, della deportazione e della strage di ebrei nei lager nazisti, della persecuzione, tortura e uccisione degli oppositori politici, di minoranze etniche e della popolazione civile inerme.
Tra gli oppositori ci furono anche molte insegnanti del Caterina da Siena, che iniziarono negli anni Trenta a organizzare attività antifasciste proprio all'interno della nostra scuola e poi entrarono nella Resistenza costituendo un Gruppo Difesa della Donna.
Le insegnanti, circa una quarantina, e la preside ebbero un ruolo importante nel sostegno alla lotta partigiana. Dopo la liberazione alcune di loro continuarono l'attività politica. Un nome tra tutte. Lina Merlin. Eletta nell'Assemblea Costituente, offrì un contributo determinante alla stesura della nuova carta costituzionale e fu senatrice per varie legislature dando voce ai diritti delle donne nell'aula del Parlamento.
Per tutte queste ragioni, l'atto compiuto a danno della nostra scuola costituisce uno sfregio odioso verso tutti coloro che coraggiosamente - e molti pagando con la propria vita - hanno combattuto per la nostra liberta'.
La risposta a quelle organizzazioni che predicano l'odio xenofobo e il razzismo, che fomentano la paura verso lo straniero e le minoranze, che vorrebbero negare i diritti acquisiti dalle donne, che praticano la violenza, non può essere da parte della nostra scuola che lo sviluppo quotidiano e convinto di una cultura della uguaglianza, della inclusione e della pace.
Milano, 8 aprile 2019
la Commissione Cultura