A seguito della constatazione degli atti vandalici all'ingresso della nostra scuola, i docenti hanno guidato gli studenti in un percorso di studio e analisi critica sulla nostra storia, sui valori della nostra Costituzione, sulla democrazione e  sulla convivenza civile.
Questo percorso didattico ed educativo, prende spunto dalle riflessioni della commissione cultura che qui sono riportate in forma di Lettera aperta e comprende lavori e produzioni dei nostri alunni che, progressivemante saranno inseriti in questa pagina.  
 
 
Lettera aperta della Commissione Cultura 
La  settimana scorsa alcuni ancora ignoti hanno vergato l'ingresso della scuola con i simboli e i nomi di note organizzazioni politiche neofasciste, Forza Nuova e Lotta studentesca. Si tratta di un atto molto grave che a memoria non era mai accaduto prima. L'apologia di fascismo è un reato in base alle Leggi Scelba e Mancino, che si richiamano alla XII Disposizione della Costituzione il cui dettato afferma: È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.

La nostra Costituzione, promulgata al termine della seconda guerra mondiale,  è antifascista. Lo è perché lo stato repubblicano è nato dalla lotta spontanea di migliaia di uomini e donne contro il nazifascismo e con il preciso intento di impedire qualsiasi ritorno  ad un regime antidemocratico. Il fascismo storico, che i seguaci di ForzaNuova e Lotta studentesca ammirano e commemorano, ostentandone slogan gestualità e simboli,  è stato responsabile  di venti anni di dittatura, delle leggi antisemite, dello sterminio di etiopi e libici nelle guerre colonialiste, di una guerra mondiale con centinaia di migliaia di           morti contando solo le vittime italiane,  della deportazione e della strage di ebrei nei lager nazisti, della persecuzione, tortura e uccisione degli oppositori politici, di minoranze etniche e della popolazione civile inerme.

Tra gli oppositori ci furono anche molte insegnanti del Caterina da Siena, che iniziarono negli anni Trenta a organizzare attività antifasciste proprio all'interno della nostra scuola e poi entrarono nella Resistenza costituendo un Gruppo Difesa della Donna.

Le insegnanti, circa una quarantina, e la preside ebbero un ruolo importante nel sostegno alla lotta partigiana. Dopo la liberazione alcune di loro continuarono l'attività politica. Un nome tra tutte. Lina Merlin. Eletta nell'Assemblea Costituente, offrì un contributo determinante alla stesura della nuova carta costituzionale e  fu senatrice  per varie legislature dando voce ai diritti delle donne nell'aula del Parlamento.

Per tutte queste ragioni, l'atto compiuto a danno della nostra scuola costituisce uno sfregio odioso verso tutti coloro che coraggiosamente - e molti pagando con la propria vita - hanno combattuto per  la nostra liberta'. 

La risposta a quelle organizzazioni che predicano l'odio xenofobo e il razzismo, che fomentano la paura verso lo straniero e le minoranze,  che vorrebbero negare i diritti acquisiti dalle donne, che praticano la violenza, non può essere da parte della nostra scuola che lo sviluppo quotidiano e convinto di una cultura della uguaglianza, della inclusione e della pace. 

Milano, 8 aprile 2019

la Commissione Cultura